La storia di Valmora e un piccolo gesto che può fare la differenza Come molti di voi che ci seguono sui social già sanno, negli ultimi giorni ci siamo trovate ad affrontare una situazione particolarmente difficile. A Torino, una giovane gatta nera – che abbiamo poi chiamato Valmora – ha vagato per ben dieci giorni con la testa incastrata in una bottiglia di plastica. Abbiamo ricevuto la segnalazione quando la gatta era già al quinto giorno in quelle condizioni. I nostri volontari sono intervenuti subito, ma i primi tentativi di cattura sono falliti: la gatta si spostava continuamente da un giardino all’altro. La svolta è arrivata grazie alla prontezza della signora che ci aveva contattate: vedendola nel proprio cortile, con sangue freddo e furbizia ha aperto silenziosamente la porta di casa, l'ha presa per la bottiglia e l'ha lanciata in soggiorno! Subito dopo, la nostra volontaria Flavia si è precipitata a recuperarla e l’ha portata in clinica in tempi record. I veterinari si sono trovati davanti non solo una gatta provata, ma una vera sopravvissuta. Con nostra grande sorpresa, dagli esami non è emersa alcuna criticità: anzi, lo stato generale di salute è risultato sorprendentemente buono. Ora è al sicuro, in stallo, e si sta riprendendo con calma. Presto sarà sterilizzata e poi accolta nel nostro Rifugio (cliccate qui per visitare la pagina dedicata), dove potrà vivere al sicuro. Ha un’indole selvatica e non è adatta all’adozione, ma le garantiremo tutte le cure e la serenità che merita.  |